20 gite #1. Inverno



4 Gennaio. Il Caucaso, la mia montagna del cuore

 

 


 

La prima gita dell’anno è una bella passeggiata con Alberto, Adriana, Nicola e un suo amico. Saliamo dal Passo della Scoglina al Monte Caucaso. Poi scendiamo a Barbagelata e di lì, lungo l’AVML, ritorniamo alla Scoglina.  Il giro non è molto lungo, ma è davvero bello. So che sono di parte, perché il Caucaso è uno dei miei “posti del cuore”, ma il sentiero di salita è davvero splendido. La giornata mite e il cielo sereno rendono speciale questa giornata.




 

25 Gennaio. Maggiorasca, ASTASS, Groppo Rosso (e pasticceria Chiesa)

 

 

La palma della più bella gita invernale di quest’anno tocca senz’altro al classico giro dei monti di Santo Stefano.  
Con Alberto, suo fratello e Aldo51 (nickname di quotazero che uso per distinguere tra due diversi Aldo...) partiamo da Recco con l’idea di salire il Maggiorasca facendo il classico percorso da Rocca d’Aveto.
La giornata all’inizio non è proprio perfetta. Rispetto la tradizione, e per scaramanzia lascio la Nikon in macchina. Il sentiero, però è ben battuto. Attraversiamo il Prato della Cipolla, poi saliamo per la pista da sci (chiusa) al colletto tra Bue e Maggiorasca. Intanto il cielo si è schiarito.
Torniamo sui nostri passi e decidiamo di tornare per il Rifugio ASTASS e il Groppo Rosso.  Incontriamo tantissimi escursionisti con racchette (per la verità abbastanza inutili).
Spettacolari il panorama dalla vetta del Groppo Rosso e la successiva discesa nella dolce del tramonto.
Ciliegina sulla torta,  le classiche soste per acquistare le prelibatezze santostefanine (formaggio e canestrelli).

 

 

8 febbraio. Ritirata a Vara 

 

 

Meno fortunata, qualche giorno dopo, una sortita con Piero in zona Beigua. Vogliamo salire il Rama da Vara. La giornata è splendida, ma sin dal primo passo iniziamo a sprofondare nella neve fresca. Le racchette non ci aiutano quasi per niente.
Ci accorgiamo di aver fatto nemmeno 400 metri di dislivello in 3 ore, l’altopiano sommitale è ancora lontano. Non possiamo arrivare in cima. Convinco Piero a rinunciare.
Stavolta però, qualche bella foto riesco a farla, il paesaggio è incantevole.

 

 

8 marzo.  Rivincita sul Tobbio

 

 

Dopo un mese di stop (maltempo? – non ricordo!) la voglia di combinare qualcosa è tanta. E’ da diversi anni che non torno sul Tobbio. Non ho un ricordo bellissimo di questa gita, che ho sempre fatto in condizioni meteo non perfette. Stavolta va meglio, il cielo è quasi perfettamente sereno. Una volta arrivati in cresta, il percorso è aperto e panoramico. La neve è poca, solo una spruzzata qua e là, l’ambiente quello tipico delle montagne della zona, ma panorami e giochi di luce valgono il prezzo del biglietto.

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