Un bell'inizio d'anno



Dopo un sabato maccajoso si annuncia una domenica quasi perfetta. Alberto pensa a una gita con famiglia e propone il Caucaso… che è uno dei miei posti del cuore. E’ una montagna tranquilla, a misura d’uomo.  La cima è una piana spaziosa, con una cappelletta e un rifugio, sistemato pochi metri al di sotto in modo da non disturbare chi vuole godersi il panorama. Che, specie in questa stagione, è formidabile.  Nelle giornate limpide lo sguardo – come si suol dire – spazia dalla Corsica sino alle lontanissime montagne delle Alpi Retiche.  In primo piano, le quinte di montagne del nostro Appennino.


Sul Caucaso, si arriva in un’oretta e mezza da Barbagelata, passeggiando più o meno in piano su uno sterro. Se si preferisce camminare di più, si può salire da Neirone, da Corsiglia o addirittura da Cicagna, caso in cui i metri di dislivello da superare diventano la bellezza di 1100. C’è poi un altro percorso, che non ho mai fatto, che dal passo della Scoglina sale ad agganciare il sentiero di Cicagna per poi spuntare in  vetta.  Aldo c’è stato qualche settimana fa e mi ha detto che è molto bello.  Propongo di seguirlo, per poi scendere a Barbagelata e di lì tornare alla Scoglina lungo l’Alta Via.
Alla partenza, pigrizia e tardiva dedizione ai compiti delle vacanze riducono la mia famiglia all’inevitabile Gromit, che per tutta la giornata agirà da par suo, ignorando la cagnetta di Alberto e tartassando di profferte amorose tutto il resto della truppa.  Solo suo costante ruffianismo lo salva da una serie storica di pattoni. Tutti, incredibilmente la prendono in ridere. 


Il passo della Scoglina è ancora all’ombra, e fa freschino ,ma appena il sentiero sbuca in costa, arriva un incredibile brezza tiepida.  C’è da stare un po’ attenti perché pochi passi a sinistra, c’è un bel salto. 

Dopo un po’ abbandoniamo la cresta e scendiamo nella valletta dove scorre l’Aveto – che è ancora un piccolo ruscello. Il sentiero lo attraversa e riattraversa una quantità smodata di volte, poi arriva ad una bella radura e sbuca nuovamente ad un colletto, dove sale con un po’ più di convinzione. Bisogna stare attenti ad una svolta,  c’è da scendere di nuovo di una ventina di metri sino all’Acquapendente dove si trova il sentiero che sale da Cicagna.  Si volta a destra  (bisogna anche stare un po’ attenti alla segnaletica, il cartello con le frecce… ruota, quindi meglio seguire l’indicazione per il rifugio!) una rampetta sulle pendici della montagna ci porta in cima.


C’è aria, facciamo qualche foto poi troviamo un po’ di ridosso per mangiare.  Andiamo a dare un’occhiata al rifugio, aperto, poi ci avviamo.
Propongo di passare sul cocuzzolo di fronte. Lì, nel 1977, con il Riparto mettemmo una croce di metallo.  Era una giornata di nebbia. Salimmo a piedi da Neirone con la croce, il cemento e l’acqua per impastarlo. Nel 2007 la croce tornò a Recco, dove venne aggiustata e riverniciata. Durante la Route di Pasqua, ci raggiunsero a Barbagelata con la croce rimessa a nuovo Carlo Cipriani, Alberto Balletto e Paolo Cirillo, cari amici e ex scout. La croce la riportarono su i ragazzi durante la Via Crucis del Venerdì santo. La rimettemmo al suo posto.


E’ ancora lì, con la targa di acciaio che aggiungemmo in quell’occasione. Forse sarebbe bello aggiungerne un’altra che in occasione del 50mo del Gruppo ricordi Francesco Tamburrino che con questi monti aveva un rapporto speciale, tutto suo… la croce è  uno dei tanti motivi per i quali questa montagna per me è così importante.

Scendiamo chiacchierando a Barbagelata. Qua e là, nelle zone in ombra, c’è un po’ di ghiaccio. Incontriamo qualche altro gitante che sta salendo. Tra Barbagelata e la Scoglina sono stati fatti robusti (e opportuni) interventi esbosco.  La faggeta è molto più rada e più luminosa.  Anche il sentiero è migliorato, è diventato una mini trattorabile.

Verso le 16 siamo in macchina. Gromit tenta una mossa disperata per non farsi imbarcare, ma sono più svelto di lui e lo carico di peso.
Alberto supera le 6818086 curve che ci separano da Recco con tutto il garbo necessario ad evitare che qualcuno soffra la macchina.  

Stavolta, niente birra. Non ce n’era proprio bisogno.
Una giornata incantevole.
Davvero un bell’inizio 2015.


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