Burn


Prati sopra a Ca##imoreno
Passo la settimana successiva alla gita al Nebin a spelacchiare.
Il venerdì , la mia dolce metà mi intima garbatamente di non ripresentarmi la sera successiva con la faccia da grande ustionato: domenica siamo invitati alla comunione di due cuginetti e non è il caso di fare una figura da idioti o, peggio ancora, di doversene stare a casa.
Le raccomandazioni appena ricevute prima mi inducono quasi a rinunciare restandomene a casa, poi ad una prudenza degna del mitico “Cauteloso”.

Fatto è che non essendomi posto il problema di non dovermi bruciare, nemmeno l’ho posto agli atri; anzi, essendo stanco ho pure insistito per una partenza tranquilla. Per buon peso, non mi sono minimamente interessato della lunghezza del viaggio in macchina sino a Cassimoreno, da dove S. propone di attaccare cascatelle, laghi e laghetti che precedono l’altopiano da cui stacca la vetta del Ragola.
Risultato totale: guidati da due GPS dementi percorriamo una serie di budelli che in sole 3 ore ci portano all’attacco del sentiero.

Cominciamo a camminare.
Il percorso, all’inizio, è nel bosco e quindi non ci sono problemi.
Arrivati sotto la cascata del Lardana (che non mi eccita pariticolarmente) usciamo allo scoperto. Il problema è che nel frattempo sono le 11.30 e il sole picchia che è un piacere.
Non potendo correre il rischio di un divorzio, non mi resta che metter la coda tra le gambe e tornar indietro, previa rituale visita a Chiesa.

Risultato finale: 5 ore di macchina e 40 € di benzina, per un’ora e mezza di cammino, un kg di canestrelli e una pinolata.
Non male, eh?

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