Un’ altra era.

Oggi il nostro prodotto interno lordo ha superato gli 800 miliardi di dollari.


 

Ma questo pil include l'inquinamento dell'aria, la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgomberare le nostre autostrade dalle carneficine.

Include le serrature speciali per le nostre porte e le prigioni per chi cerca di forzarle.

Include la distruzione delle sequoie e la perdita delle nostre meraviglie naturali.

Include il napalm, le testate nucleari e i mezzi blindati usati dalla polizia per reprimere le rivolte nelle nostre città.

Include i programmi della tv che esaltano la violenza per vendere più giocattoli ai nostri bambini.


 

Il prodotto interno lordo, però, non include la salute dei nostri bambini, la qualità della loro istruzione o il piacere dei loro giochi.

Non include la bellezza della nostra poesia o la forza dei nostri matrimoni, l'intelligenza del nostro dibattito politico o l'integrità dei nostri dipendenti pubblici.

Non misura la nostra vivacità né il nostro coraggio, la nostra saggezza o il nostro sapere, la nostra compassione o la devozione al nostro paese.

Misura tutto, in breve, tranne quello per cui vale la pena vivere.


 

E può dirci tutto sull'America, tranne perché siamo orgogliosi di essere americani".


 

Non si tratta delle frasi di un arruffapopolo alla Bertinotti o alla Capanna.

Né delle frasi di qualche ambientalista autoreferenziale e marginale.

Queste sono le parole di un uomo che 42 anni fa stava per diventare presidente degli Stati Uniti.

Oggi c' è ancora qualcuno che oserebbe pronunciarle?


 

(Robert Kennedy, università del Kansas, 18 marzo 1968)

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